ANDREA D'AQUILIO
Andrea D'Aquilio
Gioco della carta – Casuale
Licita – Voluta
Presenza al tavolo – frontale
Simpatia – conseguente
Potrei sbrigarmela scrivendo semplicemente “vedi Enzo Viola”, ma sarebbe irriguardoso nei vostri confronti costringervi a guardarne due invece di uno. Sarebbe come dover sentire due volte la stessa barzelletta, per giunta scadente. Molti lo conoscono semplicemente come il fratello di Anna, bridgista anche lei, e lui sorride educatamente, ci scherza su, dice che sembra il titolo di un film, ma se la prende quando per precisare meglio lo definiscono il fratello scarso di Anna, anche perché lei non ne ha altri, pare, devo informarmi. O almeno così scarsi, diciamo.
Si vanta chissà perchè poi, di non avere mai preso una sola lezione di Bridge, pensa in questo modo di stupire l’uditorio, ma Serafino, che è per tutti noi come un buon padre comprensivo, lo ha tranquillizzato dicendogli che lui ci ha sempre creduto, che si vede, si evince, nel caso si intuisce e alla fine lo capisce chiunque, non c’è bisogno che giuri, insista, ci fidiamo, ci crediamo, ti crediamo. Ma ti ammiriamo proprio per quello, perché nonostante tutto continui a giocare.
Per sua fortuna, un po’ come succede a Demuru con Cogoni, ambisce solo a fare bella figura insieme con Enzo Viola e in effetti le loro apparizioni piacciono molto alle ragazze e al genere femminile in generale, specie a quelle digiune totalmente di Bridge. Fanno infatti ugualmente un gran figurone alla entrata al circolo e prima che il torneo abbia inizio, al solo parcheggio. Suscitando l’invidia e le rimostranze risentite di Efisio Cogoni e Demuru, che ho già citato, altra coppia canonica del bridge sardo “Non capisco proprio cosa abbiano quei due più di noi due”.
Sono comunque molto competitivi, cosa peraltro accettabile nel gioco del bridge, ma soltanto tra di loro. Non hanno un grande passato e non si aspettano niente dal futuro, pare che giochino solo per far divertire gli altri e devo dire che ci riescono puntualmente.
Se Enzo afferma di essere un “prima picche” o giù di lì, cosa non suffragata peraltro dalle varie classifiche, Andrea sostiene, per non essere da meno, di essere un “dopo cuori” non avendo capito per niente il sistema di valutazione.
Pare che giochino insieme non per una serie di scelte tecniche ma per una vecchia scommessa di cui nessuno conosce la posta in gioco, ma non c’è altra spiegazione. Il mistero si spiega pensando che il loro idolo, non solo di gioco, era ed è tuttora Maurizio Anichini, che aveva anche lui se stesso come idolo. Maurizio è infatti per quelli del suo giro un idolo per antonomasia. Ma non voglio anticipare niente.
Prossimo appuntamento con...
LORENZO SPANEDDA