LORENZO SPANEDDA
Lorenzo Spanedda
Gioco della carta – Canonica
Licita – pretenziosa
Presenza al tavolo – c'è
Simpatia – inevitabile
Musil, lo scrittore, scriverebbe per lui o avrebbe scritto ispirandosi a lui “L’uomo senza qualità bridgistiche”, libro sull’umiltà estrema dell’uomo giocatore portata sino a diventare vita povera di ambizioni e mete facilmente raggiungibili. Forse perché intriso di modestia, grondante understaytement, speriamo si scriva così, altra spiegazione non trovo, si abbassa a giocare con Carlo Galletta, uno che se potesse scegliere non giocherebbe neanche con se stesso.
Attenzione però: non vorrò per me alcun merito quando scoprirete che è buon giocatore, solo che non si sa vendere apparendo sempre defilato. Insomma non fidatevi che vi dà giocando con Galletta. Fate un torneo con Carlo e capirete.
Nel suo sodalizio con Carlo Galletta tutto filerebbe nella normalità più scontata, con le vicissitudini che animano ogni coppia, se non discutessero le mani durante il torneo e lungamente anche dopo, invariabilmente, evidenziando che la loro non è un qui pro quo o un malinteso occasionale, una disavventura da mettere in preventivo, ma lo scontro tra due mentalità o filosofie diverse di gioco, inconciliabili, che spiegano più che altro la varietà della mente umana e le sue contorsioni.
Nonostante queste difficoltà che definirei caratteriali e quindi normali, hanno formato nel tempo la migliore coppia che loro due siano riusciti mai a formare, come coppia maschile. Sono indubbiamente un caso unico nel mondo del bridge, Boassa stesso che li segue sempre con interesse scientifico che trascende quello umano, non si capacita ancora di come mai più si affiatano e giocano insieme e più le loro licite divergano, sino alla “coincidenzia oppositorum” e al “credo quia absurdum est”, che a bridge si traduce con pot.
Se non sono diventati famosi loro, lo sono diventate le loro mani, come quella dove c’erano sia sei cuori che sei picche e loro si sono messi in disaccordo per giocare sei fiori con la tre due. Proprio la volta che avevano deciso di fare anche loro le cue bid. Come nelle migliori coppie di buoi, compresi quelli di Sant’Efisio, Lorenzo dice che Carlo tira troppo, a destra, e Carlo si lamenta perché Lorenzo non lo segue.
Preferisce di gran lunga giocare con Elisa Vestali e se dirada le apparizioni al tavolo con lei è solo per non dare adito a voci maliziose.
Avrei voluto vedere Garozzo e Forquet dal vivo, un mio sogno non realizzato: scrutare i loro gesti, la soggezione e il rispetto che incutevano al tavolo, l’atmosfera che si creava intorno a loro, l’aspettativa, il fascino, mi accontento realisticamente di vedere Carlo e Lorenzo insieme uno di fronte all’altro: un mistero di affiatamento e pervicacia che ha la sua attrattiva.
Prossimo appuntamento con...
GIUSEPPE MASALA