PATRIZIA SAIU

Patrizia Saiu

 

Gioco della carta – Arroventato

Licita – costruita

Presenza al tavolo – assidua

Simpatia – Pure

 

Possiede tutte quelle doti che fanno o potrebbero fare grande una giocatrice di bridge: sicurezza al tavolo, puntualità, conoscenza dei tempi di gioco, delle sue dinamiche, chi deve fare le carte e chi deve smezzare, dove è sud, se guarda cioè verso la porta, assunzione di responsabilità, chiamate dl direttore, grinta, concentrazione, conoscenza convenzioni, anche quelle che non pratica, peccato che diluisca o disperda tutte queste doti quando è chiamata a produrre un piano di gioco o una scelta qualsiasi che con lei sembrano uno sgarbo della sorte.

Quello che è un atto dovuto, inevitabile, un giro di ruota, in lei però si trasforma e diventa o lo sembra, un fatto esistenziale: si immerge in grandi pensate, sempre sofferte, e solo da poco ha risolto il dubbio personale che l’ha sempre assillata, se attaccare di Asso o di kappa avendoli entrambi o lunghi o secchi e se le convenga sempre segnalare con alta bassa o sia meglio dispari pari.

Più che accomunare conoscenze lei aggiunge dubbi, spesso in chiave binaria, facendo i conti con la vecchia dialettica occidentale tra l’essere e il non essere, l’io e il non io. Per questo si informa preventivamente, non vuole imporre nulla e chiede sempre prima al compagno i suoi gradimenti con l’aria di una che chieda a tavola “quanto zucchero vuoi nel caffè?”.

Ecco, a bridge lei sembra una buona padrona di casa, accurata, mai sciatta, o insofferente, ma sempre disponibile, ospitale, che mira a farti trovare bene. Lo è coi compagni sempre, ma anche con gli avversari. Pure.

Come un altro conosce le regole del galateo e cerca di applicarle anche se qualche volta si dimentica di metterle in pratica, così lei conosce anche tutti i gadget licitativi che compongono il corredo di un buon bridgista, solo che tende a mischiarli e si può quindi dire a confonderli, direi quasi sempre. Si trova ancora come in una centrifuga che lavora tutti gli ingredienti senza selezionarli.

Questa è una garanzia per i suoi compagni, che ne conoscono le deviazioni, che in lei sembrano stravaganze, ma spiazza ogni volta gli avversari, fa lavorare Boassa e disorienta i compagni occasionali che ancora non la conoscono, ma coi quali spesso però si mette in disaccordo prima. Talvolta esagera e una volta si è messa d’accordo per giocare sia la Puppet che la Stayman.

 Prossimo appuntamento con...

PINA VACCA

   
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